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Ricostruiamo l'incostituzionalità del decreto interministeriale Abodi Tutto ha inizio l'8 agosto 2019 quando viene emanata la legge delega n. 86 che titola «Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione». Come abbiamo già abbondantemente chiarito due anni fa, l'articolo 1 della legge delega al punto (n) stabilisce che il Governo sia delegato ad adottare vari decreti legislativi tra cui il «riordino della normativa applicabile alle discipline sportive che prevedono l'impiego di animali, avendo riguardo, in particolare, agli aspetti sanitari, al trasporto, alla tutela e al benessere degli animali impiegati in attività sportive». Così, nel decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021 (emanato in Gazzetta il 18 marzo e vigente dal 2 aprile) troviamo l'art. 24 che recita: «Le manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico di sport equestri in discipline su cui hanno competenza la Federazione Italiana Sport Equestri o la FitetrecAnte o un Ente di Promozione Sportiva, che si svolgono al di fuori degli impianti o dei percorsi autorizzati dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, e dalle suddette Federazioni, devono comunque garantire i requisiti di sicurezza, salute e benessere degli atleti, dei cavalli atleti e del pubblico stabiliti dal Ministero della salute, di concerto con il Presidente del Consiglio dei ministri o l'Autorità politica da esso delegata in materia di sport e con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con la previsione di sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate in caso di trasgressione». L'articolo è perfettamente in armonia con la legge delega, poiché non deborda dalla stessa. E' infatti lampante come l'articolo sia rivolto solo alla competenza degli organismi estranei al Mipaaf (oggi Masaf con esaltazione fascista) per quanto riguarda manifestazioni solo con cavalli atleti. Siamo a febbraio del 2021 ed il calendario si ferma al 6 novembre 2021, a Verona. Qui gli animalai fanno vedere a Siena la loro infinita potenza; il Masaf si presenta al gran completo con i nemici del nostro Palio. C'è Ugo Santucci che presenta una serie di slide, tra cui questa, che costituirà la base fondamentale della nascita della prima correzione al decreto n. 36 del 2021. Arriviamo così all'emanazione del decreto legislativo n. 163 del 5 ottobre 2022 dove con piccoli ritocchi, perfettamente ricostruiti in questo articolo, gli animalai sotterrano Siena. C'è un ulteriore decreto correttivo del principale (il n. 36 del 2021) nel quale, come abbiamo recentemente evidenziato, si stabilisce che anche il Masaf faccia parte degli enti che riconoscono il "cavallo atleta"; si tratta del decreto legislativo n. 120 del 29 agosto 2023. L'ultima tappa porta al decreto interministeriale dell'8 gennaio 2025 del Dipartimento dello Sport (in Gazzetta Ufficiale il 10 marzo) nel quale si esplicito riferimento al decreto legislativo n. 36 del 2021 falsificando il contenuto del richiamato art. 24, come è stato puntualizzato. Nel decreto dell'8 gennaio, infatti, è stato riproposto l'articolo 24 modificato con il d.lgs. 163 del 2022. Ribadiamo che solo la Corte Costituzionale, attraverso una sentenza di un organo amministrativo, può cancellare questa illegale messa in scena. La Nippa, esultante perché mercoledì (come si può leggere in altra pagina) ha visto l'accoppiata perdente (formata da Rosadè e Michelotti ("...")) ottenere chissà quali garanzie, ha le mani legate proprio da Michelotti ("...") per promuovere qualsiasi azione nelle dovute sedi. Il Palio organizzativo sta subendo la presenza del peggior Sindaco paliesco che si sia affacciato alle trifore di Palazzo. 13 giugno 2025 |
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