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Riassumiamo cosa non possono fare per la legge amministrativa Rosadè e Apostolo

Dal giorno successivo alla richiesta di addebiti del 2024, abbiamo iniziato il dialogo con i nostri tre per evidenziare sbavature e quant'altro sugli atti amministrativo. In questo specchio riassuntivo troviamo tutti i giorni in cui abbiamo illustrato le "divergenze" di Palazzo con il Regolamento.

Poiché questa è la settimana finale per il primo gradi di giudizio, appare opportuno un riassunto su cosa non è permesso fare a Rosadè e Apostolo.

Ovviamente la lingua batte dove il dente duole, cioè sul 97 e 64, che analizziamo ancora in altra pagina; ma c'è molto di più e la Nippa deve essere costretta a ché nulla vada fuori dai binari da parte di Rosadè e Apostolo.

Ad esempio la contestazione avanzata e la possibilità di "evadere" proprio da parte di Rosadè e Apostolo pur di raggiungere l'obiettivo sanzionatorio già in mente.

Oppure il fatto che un unico addebito produca ben due sanzioni con uno spezzattino che non reggerebbe nemmeno in un esame del primo anno di giurisprudenza.

Tutto dipende da cosa vorrà fare la Nippa; sarebbe opportuno, visto che è su di lei che gravano tutte le polemiche possibili ed inventate, di non andare oltre il seminato dettato dalle richieste di discolpe.

Se errate c'è spazio abbondante per porre riparo; di errori sia Rosadè e Apostolo ne hanno commessi senza comprendere cosa significhi leggere le relazioni con l'occhio contradaiolo a differenza di quello legale.

Sulla richiesta di discolpe è mancata la supervisione della Nippa; da oggi è possibile rimediare e senza tanti tentennamenti.

Dopotutto le deleghe possono essere cambiate e se la Nippa tira giù il bandone di Palazzo, tutti gli attuali assessori, che si agitano nel trovare incastri che sconfessino Nippa, Rosadè e Apostolo, torneranno al vecchio lavoro. Aprire il portone al Commissario straordinario non è così difficile, ma non è neppure una minaccia.

4 novembre 2024