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Non si tratta di un dpcm, bensì di un decreto interministeriale Ieri eravamo rimasti molto molto sorpresi che, sia nel comunicato stampa che nella conferenza a reti unificate, la Nippa abbia parlato senza mezzi termini di un imminente dpcm per regolare la materia in sostituzione dell'ordinanza Martini. Approfondendo la questione, sulle dichiarazioni rese dal Capo Gabinetto attraverso fonti vicine allo stesso, è emerso che non si tratta assolutamente di un dpcm bensì quel decreto interministeriale richiesto dal decreto legislativo 120, che esiste già dall'inizio del mese e di cui abbiamo dato non solo notizia, ma sviluppato tutte le caratteristiche. Palazzo ha sbagliato, come al solito, confondendo un dpcm con un decreto interministeriale: è nova. Ricostruendo le tappe, e le varie posizioni che portano all'emissione di una normativa entro la fine dell'anno, si può essere certi che non può che trattarsi del decreto interministeriale, previsto da legge, come visto in precedenza. Logico che sia così. L'ordinanza Martini è stata prorogata fino al 2 gennaio 2024, essendo il 1 giorno festivo, per cui il lavoro, sotto la direzione del sottosegretario Gemmato, e l'accurata supervisione di Michelotti, non può che portare alla luce il decreto interministriale. Se, come apertamente detto dalla Nippa, si fosse trattato di un "semplice" e complicato dpcm, a firma di Giorgina, il periodo temporale dovrebbe essere ulteriormente accorciato in quanto, entro 60 giorni dal suo "concepimento", lo stesso atto passerebbe al vaglio delle Commissioni dei due rami per l'approvazione da parte di Camera e Senato; la trasformazione in legge diventerebbe automatica e costituirebbe la "distruzione" del Palio e dei suoi innumerevoli scimmiottamenti. Il decreto interministeriale non consente alcun ulteriore esame delle due Camere, perché è di per se stesso legge in quanto richiesto da una precisa norma: il decreto legislativo 120. Chiedersi il motivo per cui Nippa e comunicato abbiano usato impropriamente il termine dpcm resta un mistero. L'augurio è che questa nostra (esclusiva?) interpretazione costituisca la realtà, altrimenti altro che gridolini di gioia dopo l'esperienza romana. 14 settembre 2023 |
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