SUNTO

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E la Nippa ha trionfato, soltanto che ...

Di fronte alle prime notiziette del primo pomeriggio - Nessuna possibilità di sapere qualcosina e grande rammarico dei tempi dorati di Sunto cartaceo, quando, nel 1979, ci trovammo di fronte al Consiglio di Stato per attendere la sentenza di Aceto. Se indossassimo ancora quei cenci, potevate stare certi che ieri l'attesa fuori dal Ministero della Salute sarebbe stata una certezza.

L'attesa del comunicato stampa - Come avevamo suggerito, la Nippa ha provveduto, con un po' di eccessiva calma. ad inoltrare attorno alle ore 17 questo comunicato stampa dentro il quale, tra una riga detta e una no, c'è sufficiente materiale di approfondimento. Una città in apprensione per una "semplice chiacchierata" romana avrebbe preteso una comunicazione se non impedita, almeno molto molto più veloce.

Il trionfo - La Nippa è una professoressa che sa leggere l'italiano, lo sa vivisezionare, lo sa insegnare, lo sa dettare; evidente che tali "particolari" incantassero i romani. Dalla riunione di ieri è uscita a testa alta, anche perché ha saputo ben ponderare il suo dna contradaiolo-paliesco con la sua rappresentanza istituzionale. Peccato per lei che naufragherà sui prossimi provvedimenti disciplinari del 2023, specialmente dopo il caso Arri causato solo da del collo.

Dopo gli applausi - Tra un periodo e l'altro del comunicato manca troppo materiale, perché la trascrizione delle parole di Michelotti si mette in netto contrasto con il corpo dell'intera comunicazione riassuntiva. Vero è che la comunicazione di Palazzo è strettamente legata a triplo filo con l'onorevole, il quale non può essere "disturbato" ma esaltato; motivo sufficiente per il quale il comunicato è un arrosto. I Fratellini d'Italy stanno strumentalizzando la vicenda e non hanno le conoscenze adeguate per poterlo fare.

Gli scimmiottamenti - Se Michelotti, l'onorevole, si esprime così: «contribuiremo e monitoreremo i lavori del tavolo tecnico per salvaguardare la tradizione e l’identità, cui non intendiamo rinunciare». Ora questa identità di Siena si pone in contrasto nel testo del comunicato, là dove si imbrodolano gli altri scimmiottamenti ognuno dei quali ha alzato la cresta per magnificare lo scopiazzamento. Se Michelotti, l'onorevole, vuole salvaguardare l'identità nel tavolo tecnico si deve discostare da questa ribollita dove tutti hanno la pretesa di essre stati bravi e i primi a disegnare le regole.

L'unicità del Palio - Si parla di un contributo che Siena deve inoltrare con lo schema di cosa sia il Palio; questo contributo mandare chi lo scrive? Michelotti, del collo, Incastrone? E come si fa a parlare di un presunto "modello Siena" se ci si mescola con altre realtà scimmiottesche? La Nippa dovrebbe riflettere in profondità sull'identità di Siena da esportare a Roma.

L'errore del dpcm - Un'invenzione pura, poi, è contenuta nel comunicato allorché si parla, a bocca aperta, di un dpcm senza capire cosa in realtà sia.Fonti esterne al comunicato sostengano che a Roma il Capo Gabinetto abbia parlato proprio di dpcm e qui cadono le braccia ed aumentano i pericoli per Siena. Ci si sta avviando, infatti, ad un conflitto di leggi e di norme poiché il recente decreto legislativo elaborato sul documento n. 49 del Governo parla in termini sostanzialmente diversi da quelli emersi ieri a Roma. Il decreto interministeriale, che abbiamo spiegato nei giorni scorsi in tutti i particolari, deve essere pubblicato in Gazzetta entro il 4 giugno e non potrà essere incorporato dal dpcm che è il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, cioè di Giorgina che vi deve apporre la propria firma. Michelotti, l'onorevole, interverrà in questo meccanismo con quali attenzioni? L'ha detto d ora deve farlo. La situazione è complicatissima per Siena perché il dpcm, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per non perdere efficacia deve essere convertito dai due rami del Parlamento in legge. Controlliamo il calendario: l'ordinanza Martini scade il 1 gennaio; lo scimmiottamento di Buti c'è il 21 gennaio; il decreto interministeriale deve essere pubblicato entro il 4 giugno; questo presunto dpcm deve trovare spazio nella Gazzetta Ufficiale entro il 31 gennaio, ciò significa che il Ministero della Salute ha in bocca il suo topo e che nessun "contributo" dagli scimmiottamenti e da Siena verrà analizzato nel dettaglio. La ribollita è servita e come si muoverà da oggi, o da domani, Michelotti, l'onorevole?

L'unica strada: il TAR Lazio - L'intervista che la Nippa ha rilasciato ieri a reti unificate fa capire che Siena ha già giocato le sue carte; che la problematica è solo politica (del centrodestra) e che Siena si mette nelle mani di Michelotti, l'onorevole. Palazzo non avrà alcuna motivazione per presentare ricorso al TAR Lazio contro il presunto dpcm per cui la strada che porta alle Fornaci resta sempre aperta.

Continua.

13 settembre 2023