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Interpello alla Corte dei Conti per trovare i soldi C'è un gruzzolo di lilleri non indifferenti che proviene dal Palio, ma che, per i vincoli di bilancio, non può andare a ridurre le spese effettive che Palazzo sostiene per organizzare annualmente il Palio: vicino al milioncino di eurini. Questo vincolo è ben chiaro: si tratta dell'occupazione del suolo pubblico da parte dei palcaioli, che va a coprire un terzo della spesa organizzativa. Ma, come detto, Palazzo non può usufruire di questa manciata di eurini proprio per il vincolo di legge che ne deriva. Allora, visto che i soldi della Mucchina sono spariti rispetto al passato, le elemosine che arrivano non risultano assolutamente sufficienti per il rinnovo del 2032, occorre che Palazzo si "inventi" qualcosa di sostanzioso ricorrendo alla Corte dei Conti. Sicuramente il termine che usiamo, "interpello", non risulta corretto, ma ci ricordiamo perfettamente che Don Brunetto propose alla Corte dei Conti, appunto un "interpello", per sapere come fare con il Santa Maria. Analoga strada potrebbe essere intrapresa dalla Nippa per chiedere il nulla osta di trasferire il vincolo del suolo pubblico dei palchi ad un fondo da cui attingere per il pagamento dei costumi di Palazzo e, magari, delle 17 Contrade. E' evidente che, per presentarsi di fronte alla Corte dei Conti, il dossier deve risultare consistente, preciso e meticolosamente ricostruttivo di cosa significhi a Siena il Palio. Occorre, perciò, l'ausilio di quell'avvocato imbattuto in materia paliesca su qualsiasi fronte. Ma la Nippa riuscirà a comprendere tutto ciò? 2 dicembre 2025 |
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