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Gli avvocati palieschi alla prova del fuoco Esiste un passaggio, dell'era copia-incolla, che appare in tutte le delibere della Giunta della Nippa e C e dice: «... non ha offerto una memoria diversa nella sua architettura rispetto a quella presentata all’A.D.; sono venute a mancare considerazioni che, in qualsiasi maniera, potessero indurre la G.C. ad un accoglimento delle sue tesi». Il passaggio è, del resto, ripreso dall'era demossiana, ma questo è un altro discorso. La banalità del copia-incolla da parte della Nippa, attraverso Rosadè, è lì a confermare quanto sia inutile rispondere alla richiesta di discolpe dell'annata 2025. Rispondendo a Rosadè, gli avvocati palieschi riproporrebbero la frase sopra riportata e fornirebbero allo stesso Rosadè spunti inediti attraverso i quali ribattere punto su punto le argomentazioni prodotte per giungere alla conclusione già concordata con la Nippa. E' nuovamente opportuno considerare il fatto che Rosadè non possiede quelle necessarie competenze paliesche nell'elaborare un atto e che i "suggerimenti", arrivati attraverso le discolpe, gli offrono la possibilità di sciaguattare discorsi assolutamente avulsi al contesto paliesco; ne è tangibile prova la risposta al Nicchio dello scorso agosto in merito ad una valutazione tecnico-giuridica. Insomma, se gli avvocati palieschi capiscono che Rosadè, senza le discolpe, non sa dove sbattere la testa, potrebbero avere margini più ampi per presentare nuove ed inedite visioni di fronte alla Giunta e così costringerla non solo a cancellare il copia-incolla sopra riportato, ma ad argomentare diversamente. Un aiuto in più per gli avvocati palieschi sarebbe anche l'atto sanzionatorio, che, assieme alla documentazione già in mano, costituiscono elementi inediti con cui "sputtanare" Rosadè. Del resto, per concludere, va ancora fatto riemergere la volontà dei 17 onorandini tesi a sostenere una modifica regolamentare che riporti il pacchetto sanzionatori al 2019. 11 ottobre 2025 |
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