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Tra pochi giorni l'ulteriore proroga

Non c'è alcun tipo di possibilità per vedere sorgere sulla Gazzetta Ufficiale il dpcm di Giorginanostra; per cui la proroga, la seconda nell'anno solare, dell'ordinanza animalaia della Martini appare come un gioco fatto. Si attende solo la relativa pubblicazione, anche perché all'orizzonte non è prevista alcuna riunione della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni il cui parere è richiesto nell'emanazione del dpcm.

La proroga suona come l'ennesima dimostrazione dell'incapacità della politica che non è mai riuscita dal 2011 ad analizzare con serietà l'argomento relativo all'"impiego di equidi nelle corse fuori dagli impianti ufficiali"; dopo l'incontro di settembre 2023 la strada appariva spianata ma l'intreccio confusionario tra politica e disposizioni normative non ha fatto che realizzare una situazione sempre più ingarbugliata.

In questo marasma complessivo chi sta godendo sono gli animalai, travestiti da Ufficio legale del Ministero della Salute; nella proroga possono essere liberi di inserire "aggiunte normative" che tendono non ad abolire il Palio di Siena, ma individuare gli aggiustamenti necessari per sancire l'inadeguatezza di Piazza del Campo per corse del genere.

E chi, come Michelotti ("..."), si esalta per una Legge sulle Manifestazioni storiche, piena di richiami a decreti che vedranno il sorgere dell'alba solo nel 2026, non si è reso conto della gravità di lasciare campo aperto alla popolazione animalaia che dimora al Ministero della Salute.

La Nippa ha avuto troppa fiducia in Michelotti ("..."), piuttosto che tessere le trami con il senatore istriciaiolo fin troppo vicino a Giorginanostra.

Quale scenario adesso? Prima di tutto bisogna vedere di quanti mesi, dal 2 dicembre, verrà prorogata l'ordinanza; sei o dodici? Sei mesi significherebbe essere nel caos organizzativo più completo e con i tempi che corrono in Palazzo ulteriori approfondimenti sono superflui.

Attendiamo da stasera cosa diranno ufficialmente da Roma.

20 novembre 2024