SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

Martinelli vs Giordano - 6 (ultimo)

Qualcuno si domanda: può essere opportuno uno snellimento della attuale procedura sanzionatoria?

L’Assessore Delegato, alla fine di dicembre dello scorso anno, intervenne ad una trasmissione televisiva a Siena Tv. Veronica Costa, la giornalista conduttrice della trasmissione ”Il Palio d inverno”, in un suo resoconto intitolato “Giustizia paliesca: Giordano a Siena Tv: << Il procedimento potrebbe essere semplificato>> “, così tra l’altro scriveva:

“Sulle possibili modifiche al Regolamento l’Assessore si sofferma in particolare sul doppio grado, che prevede dopo l’addebito la proposta di sanzione: «Il doppio grado di giudizio è difficile anche perché c’è poco tempo per valutare ogni carriera e i suoi fatti. Se il secondo grado diventa una reiterazione di quanto sostenuto all’inizio si può allora semplificare tornando al regolamento che era prima. Se l’attenzione del primo tempo è alta si possono costringere meno i tempi».

[n.b. Tornare al Regolamento ‘che era prima’ significherebbe eliminare la fase degli “addebiti” - introdotta con le modifiche regolamentari del 2019 – così che l’Assessore Delegato si troverebbe a notificare subito le “proposte di sanzione”]               

Non mi soffermo più di tanto sulla imperfezione del linguaggio, perdonabile in una giornalista, molto meno in un personaggio che ricopre una importante funzione nell’ambito della procedura sanzionatoria. L’Assessore Delegato parla infatti di “doppio grado di giudizio”: ma, come abbiamo già scritto in precedenza, l’Assessore Delegato non è un “giudice di merito”

Il Regolamento infatti prevede un unico grado di giudizio suddiviso tra una “fase istruttoria” condotta dall’Assessore Delegato e che si esaurisce con le “proposte di sanzione”, ed una “fase decisoria” che chiude il procedimento con le decisioni della Giunta Comunale sulla comminazione delle sanzioni.               

Tornando all’argomento principale, il tema di una possibile semplificazione dell’attuale procedura sanzionatoria era già stato sollecitato in altre occasioni, e riproposto anche il relazione agli esiti punitivi dei Pali dello scorso anno. Infatti, nell’occasione,  nessuna argomentazione di Contrade e Fantini,  nessun punto delle loro memorie difensive, sono stati accolti dalla Giunta Comunale; di contro le sanzioni proposte dall’Assessore Delegato sono state tutte confermate sia per il Palio di luglio che per il palio di agosto 2023. Il fatto aveva sollevato vivaci contestazioni nell’ambito contradaiolo e ripetuti inviti a cercare di porre una qualche correzione allo stretto rapporto politico-funzionale tra Assessore Delegato  e Giunta Comunale (cioè tra chi propone le sanzioni e chi è competente a comminarle) che ancora una volta non aveva dato buona prova di sé.               

A questo proposito mi permetto ricordare un’idea (che mi sono trovato ad esprimere brevemente in occasione di un’intervista televisiva di fine novembre dello scorso anno, sempre negli studi di Siena Tv) secondo la quale:

(1)    potrebbero essere ampliati i poteri dell’Assessore Delegato in modo da permettergli di condurre una istruttoria la più completa possibile

(2)    alla fine dell’istruttoria l’Assessore Delegato notifica gli “addebiti” a Contrade e Fantini motivando il provvedimento

(3)    Contrade e Fantini presentano memorie e documentazione alla Giunta Comunale che deciderà se applicare o meno le sanzioni. 

Quindi la Giunta Comunale verrebbe chiamata a decidere non su ‘proposte di sanzione’ ma su ‘addebiti’: e la differenza a mio giudizio è tutt’altro che trascurabile.  Infatti gli “addebiti” riguardano comportamenti che, precisa il Regolamento per il Palio, possono avere violato il Regolamento stesso, e sarà quindi il successivo esame della Giunta Comunale  a decidere se c’è stata o meno violazione; invece le “proposte di sanzione” presuppongono già da parte dell’Assessore Delegato una valutazione di tali comportamenti come antiregolamentari.

La Giunta Comunale, detto altrimenti,  si troverebbe a decidere su “fatti” e non su “opinioni”: dovendo altresì motivare adeguatamente la propria decisione senza avere il sostegno (e in un certo senso lo scudo) della proposta dell’Assessore Delegato (dalla quale, stando ai precedenti,  quasi mai la Giunta si è invero discostata). 

Una semplice idea di lavoro, dicevo, non una vera e proposta che avrebbe richiesto dati più puntuali e analisi più ampie. Un’idea come altre che, se l’argomento interessa, auspico possano essere avanzate per una più ampia possibilità di valutazioni. Se poi l’argomento non interessa , come non detto. E  avanti così.  

Roberto Martinelli

28 marzo 2024

I precedenti: uno // due // tre // quattro // cinque