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La grande occasione persa da Giordano: quella di stare zitto Lauretta non ha perso il suo slancio di navigata cronista locale e, come un avvoltoio addomesticato, si è lanciata sulla preda Giordano, oltremodo felice di chiacchierare. Un errore questo, ai confini del puro folklore amministrativo, in quanto è inaccettabile che un giudice si presti a rilasciare dichiarazioni e spiegazioni sul suo operato. Sul tema l'unico soggetto che può rilasciare dichiarazioni è la Nippa, sia sotto il profilo sanzionatorio, che organizzativo da ogni angolazione si guardi. Le parole di Giordano risultano veramente fuori da ogni logica amministrativa-sanzionatoria e meritano molte molte precisazioni, poiché si è voluto nuovamente esaltare il fumo e nient'altro. Analizziamo ciò che ha dichiarato l'Assessore Delegato. "L'assesssore -dice Giordano- valuta solo sulla base della relazione dei deputati e sui relativi allegati". Giusto come concetto, ma allora perché Giordano non ha letto, e non ha saputo leggere, i filmati di prove e Palio che costituiscono parte sostanziale degli allegati? E perché lo stesso Giordano non ha mai richiamato le legittime istanze presentate, nei 5 giorni prescritti, delle Contrade? Anche queste memorie fanno parte degli allegati e non ne esiste traccia sugli atti, che ha firmato e che sono stati compilati da del collo. Proseguiamo. "Uno degli argomenti più utilizzati -dice Giordano- è stato attribuire alcuni fatti ad un'altra Contrada o fantino. Che piaccia o no per Regolamento non può essere considerato". Dichiarazioni completamente inventate e che denotato l'assoluta mancanza di conoscenza, e di lettura, di Giordano sul Regolamento. Non è, infatti, vero ciò che afferma e non comprendiamo come, visti i numerosi copia-incolla dell'era Demossiana, non abbia fatto mai riferimento all'ordinanza di Fazzi in merito alla successione dei commi dell'art. 99 (fantini) e 98 (Contrade). Quello che ha scritto l'avvocato di Pusceddu è di esemplare chiarezza: smentisce categoricamente Giordano ed una pericolosissima filosofia applicativa fino al 2027. Nella fase che riguarda la proposta di sanzione (primo grado di giudizio) fantini e Contrade possono, per il Regolamento del Palio e non certo per quello di Giordano e di del collo, presentare memorie accusatorie. Fazzi lo ha spiegato benissimo, l'avvocato di Pusceddu ne ha ricopiata l'essenza e Giordano si è permesso di inventare un Regolamento tutto suo. Semplicemente penoso. Proseguiamo. "... si è attribuito rilievo alla diffida ad un fantino e che in buona parte dei casi salva la responsabilità della Contrada"; concetto semplicemente inventato di sana pianta. L'interpretazione consiliare della diffida, cui Giordano ha fatto riferimento, è completamente errata poiché la stessa parla di Autorità Comunale. Il termine, per l'art. 103, richiama la figura del Sindaco. Ora, chiediamo a Giordano: come fa il Sindaco ad intervenire sulla non responsabilità della Contrada nel momento in cui scatta la diffida, che è ad appannaggio dell'Assessore delegato? E' evidente come i copia-incolla, anche sbagliati, abbiano illuminato del collo e, di conseguenza, Giordano. Fazzi sbagliò nel richiamo nel 2018 e Giordano non ha saputo capire l'errore, anzi lo ha copiato alla lettera. Proseguiamo. "... il rinvio del Palio è normato dall'articolo 90; prevede situazioni climatiche e di ordine pubblico. Faccio una domanda io: quanche fantino pensa che ci sia una norma regolamentare che consenta ad una Contrada di non svolgere il Palio in una delle due date previste? In più, c'è consapevolezza su cosa comporta il rinvio in ordine a costi, ragioni di sicurezza, ordine pubblico, apertura e chiusura delle attività, accesso ai luoghi della città. Non esiste una norma che consente a una Contrada di ritardare l'ingresso portando a far correre il Palio il giorno successivo": Eh no, proprio no Giordano. Se esistesse una norma, che consenta ad una Contrada di fare in modo di attuare il rinvio, non ci sarebbe certo la sanzione. Ma di cosa sta parlando Giordano? L'argomento è molto molto pericoloso e, visto che ad evidenziarlo è stato un componente la Giunta, sarà opportuno un intervento della Nippa al riguardo. Abbiamo commesso noi un errore: la Nippa per intervenire deve chiedere adeguati permessi. Il rinvio può tranquillamente verificarsi per qualsiasi motivo, anche per la sopravvenuta oscurità a causa della rincorsa, come già avvenuto nel luglio 1991. Sulle conseguenze, che comporta un rinvio ad altra data, non è certo motivo di preoccupazione di Giordano, visto che tutti sappiamo come comportarci. Ordine pubblico e sicurezza dovranno allinearsi al giorno in più; così come le attività commerciali e i costi a carico di Palazzo. Se una Contrada di rincorsa non entra tra i canapi ed è causa di rinvio dovrà subirne le conseguenze, ma non certo le pressioni psicologiche che Giordano vorrebbe imporre. Insomma, una Contrada di rincorsa ha tuttele carte in regola per lasciare al canape l'avversaria, oppure causare il rinvio per oscurità. Dopo dovrà subirne le conseguenze; ma dopo non certo prima. Proseguiamo. "La tempistica -sostiene a sproposito Giordano- la stabilisce il mossiere, basta vedere il Regolamento. E' giudice inappellabile. Si può condividere o no. L'assessore se ci fosse stata un'altra norma avrebbe applicato quella". Giordano chiarisce al mondo contradaiolo di non conoscere il Regolamento, forse perché non è stato aggiornato dall'inizio del mandato da del collo. Il Mossiere è sì giudice inappellabile, ma solo sulla validità; non gli è consentito di stabilire la tempestica, così come dispone l'interpretazione della mossa che Giordano, evidentemente, ignora. Per dirla più semplicemente il Mossiere non può buttare giù i canapi con la rincorsa al di là del verrocchino. Giordano se ne faccia una ragione; assieme a del collo non conosce il Regolamento e, purtroppo, dovrà applicarlo fino al 2027. Il tempo del via lo stabilisce solo ed esclusivamente la rincorsa, non certo il Mossiere. Proseguiamo. "Per linea intendo -dice Giordano- nel mio compito l'analisi attenta della relazione dei deputati della Festa e degli allegati, la lettura e analisi delle discolpe, la risposta ad esse di totale o parziale condivisione e l'oggettivizzazione dei fatti". E qui cascò Giordano senza rendersene conto. Sicuramente a chiacchiere a vanvera è quasi promosso, ma nella sostanza si ritiene che non sappia cosa stia dicendo. Giordano non ha visionato i filmati, come ha evidenziato l'avvocato di Pusceddu; Giordano non è stato coerente con gli addebiti formulati; Giordano ha chiesto, ad esempio allo Zeddino, di rispondere a cuori e poi, nelle discolpe, ha tirato fuori gli altri semi del mazzo che, cronologicamente, avrebbero dovuto produrre una squalifica anziché un'ammonizione; Giordano è entrato sul merito di eventuali accordi tra fantini (leggi Atzeni e Sanna) per concludere con una diffida anziché una squalifica; Giordano ha dato spazio a del collo nella stesura degli atti di sua competenza con i copia-incolla estrapolati dall'era Demossiana; Giordano per l'oggettivizzazione dei fatti dovrebbe anche chiarire perché ad Aquila e Torre è scattato un solo Palio di squalifica a differenza dei precedenti che esistono dal 1996 numerosi nel danneggiamento della rivale, così come sono numerosissime le sanzioni dell'ammonizione per il cambio di posto dei fantini. Giordano ha capito cosa abbia affermato ieri a Lauretta? Concludiamo. Giordano ha detto di aver studiato la problematica sanzionatoria ed è stato bocciato sia sull'entità sanzionatoria e soprattutto sulle motivazioni. Dovrebbe tornare a lezione dalla Nippa e continuare a studiare; la strada è lunga, troppo lunga, prima di arrivare al 2027. A Lauretta vogliamo, ancora una volta, sottolineare il fatto che, esaltare ogni amministrazione, può produrre i visti solo per interviste "eccellenti", come nel caso di Giordano. Però il servizio di informazione al suo pubblico ne risente, molto. Deve considerare che nessuna filosofia è inedita e che, anche su quello che ha scritto nel commento delle motivazioni su Pusceddu, non produce effetti .... filosofici. Proprio l'esatto contrario. Palazzo ha un grosso alleato tra le colonne de La Nazione e non solo pergli aspetti palieschi. 4 dicembre 23023
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