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Possono essere i 17 Capitani a presentare ricorso al TAR Lazio Passano i giorni e ci avviciniamo sempre più a vedere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, se il Corriere di Siena fallirà nella sua missione, l'atto con cui andare alle Fornaci o restare in Piazza. L'atto, come più volte sottolineato, è un atto amministrativo del tutto illegittimo, sia che porti la firma di Giorgina (quindi un dpcm) o di Abodi (quindi un decreto interministeriale). Per renderlo illegittimo è necessaria una sentenza della Suprema Corte di Cassazione e, perché ciò avvenga, è obbligatorio l'intervento del TAR Lazio. Occorre stabilire chi abbia interesse a dover ricorrere al TAR e la figura, non l'unico comunque, che possiede tutti i diritti per tale azione è il Comune di Siena. Qui subentrano le prime problematiche perché la Nippa, circondata dai "quattro fratellini", non è libera di agire e non può certo mettersi in contrasto con Michelotti, l'onorevole, che, probabilmente, non è riuscito a modificare e correggere il testo degli animalai, scritto sicuramente da quel Di Paola che nel novembre 2021 confezionò le slides con cui Santucci attaccava direttamente il Palio di Siena. L'attesa, ovviamente, è rivolta alla lettura del testo; ma occorre una preparazione al fine di evitare sorprese. Se la Nippa resterà rintanata nella sua stanza di Palazzo, gli unici che potrebbe sostituirla sono i 17 Capitani i quali, ad esempio sulle problematiche riguardanti ferrature e parastinchi e paracolpi, potrebbero inneggiare alla violazione di un proprio diritto sancito dalla storia che attualmente personificano. Inutile stare a chiedere l'intervento degli onorandini, il cui onorandone non ha la minima idea di cosa si stia parlando; per cui gli unici, che possono ritenersi "defraudati" da norme illegittime, non possono che essere i 17 Capitani. Poi bisognerà vedere se anche loro, come onorandini e Nippa, si afflosceranno di fronte al potere che si trova alla vigilia della distruzione completa di Siena. 17 novembre 2023
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