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Giordano gioca: chiede fiori e replica con cuori

Nella lettura degli atti sanzionatori di agosto emerge, come già avvenuto per Provenzano, un distacco assiderale tra partenza ed arrivo.

Giordano, o chi per lui (del collo), ha iniziato a fiori e concluso a cuori. Spieghiamoci.

Nel momento in cui inizia l'iter sanzionatorio e si individua la scorrettezza (il fiori) si produce, per scritto, una richiesta di discolpe per fiori. Ebbene, chi è chiamato a discolparsi lo fa sul seme fiori e non può certo immaginare di spaziare sugli altri tre semi.

Cos'ha fatto invece, come a Provenzano, Giordano, o chi per lui? Ha semplicemente risposto non a fiori ma a cuori, argoementando una serie di passaggi che con fiori proprio nulla hanno a che vedere.

Questo è un significativo segno di corto circuito, in quanto Giordano o non sa scrivere, oppure non riesce a trasformare in carta il suo pensiero sanzionatorio. E' evidente che fiori richiamano fiori e, come nell'intera stagione, si risponde a cuori è probabile che qualcosa (del collo) proprio non funziona.

Giordano è in parte giustificabile, nella parte preparatoria della sanzione; non lo è nel momento in cui sconfina dai suoi binari e va a ricercare certezze sanzionatorie che non sono state contestate, ma che derivano da pressioni esterne come nel caso dell'uso legittimo del Pusceddu.

Troppi cuori e pochissimi fiori.

11 novembre 2023