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La Nippa affonderà insieme a Michelotti?

Dopo il periodo di giusta soddisfazione che ha fatto seguito alle dichiarazioni-promesse degli esponenti di Governo nella riunione del 12 settembre a Roma, inizia il periodo della preoccupazione, dell'evidente preoccupazione legata al quasi-fallimento di un decreto interministeriale che, in teoria, dovrebbe subentrare alla quasi pensionata ordinanza dell'animalaia.

Abbiamo già evidenziato come questo decreto interministeriale si basi su un decreto legislativo che è andato oltre i limiti stabiliti dalla legge, da cui la sua illegittimità, ma al momento il silenzio assordante da Roma sta a significare che le promesse e dichiarazioni governative del 12 settembre sono solo chiacchiere al vento.

La sensazione è oltre i limiti della preoccupazione; i veterinari, che in teoria avrebbero dovuto costituire le basi per il coordinamento generale del testo, non sono mai stati convocati ma, a compenso, uno di loro (l'annusatore Castellano, se ne va a giro in Italia a sparare merda su Siena.

Uno scenario certamente non apprezzabile e dove Michelotti, l'onorevole che si è fortemente sbilanciato a favore delle identità sociali, non appare in grado di far mantenere al Governo quelle dichiarazioni emerse il 12 settembre.

Se Michelotti affonda, perché verrà riesumata l'ordinanza animalaia, si trascina dietro, in modo automatico, anche la Nippa, la quale, a Siena, deve vivere e gironzolare tra le vie.

Tempo a disposizione non ce n'è più per nessuno; ci sono solo le porte del TAR Lazio che, per Michelotti, costituirebbero l'ultima cenciata.

29 ottobre 2023