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Pressioni superficiali della Nippa verso Michelotti?

La disponibilità di Nicoletta Fabio ad accogliere la richiesta di Michelotti, e di tutto il quadro dirigenziale dei Fratellini d'Italy, per presentarsi alla corsa di Sindaco della città è stata premiata con l'incoronazione della fascia tricolore alla Nippa.

Adesso, da quel trionfo sono passati 5 mesi, c'è da chiedersi se esista la concretezza di un forte dialogo-legame tra la stessa Nippa e lo stesso Michelotti, l'onorevole.

Dopo i sorrisi passati alla storia, con tanto di dichiarazioni al seguito, al termine del viaggio a Roma del 12 settembre si avverte un certo e profondo solco relazionale tra i due.

Forse la Nippa farebbe molto bene a chiamare, davanti alla sua cattedra, Michelotti per, come dire, svegliarlo un po' e rendere operanti le sue promesse, passate sistematicamente nei nostri archivi.

Sono due le questioni che la Nippa deve mettere nella testa di Michelotti: Roma e la Giunta.

Per Roma le soluzioni può risolverle solo Michelotti; per la Giunta deve essere sempre lo stesso Michelotti ad imporre ai quattro fratellini presenti un semplicissimo passaggio: le sanzioni come entrano in Giunta devono uscire senza alcun ritocco. Una disposizione-ordine che serve solo ad evitare il mercato dei voti e gli scambi frutto delle relative pressioni.

Piccini, proprio per evitare questo mercato dei 40 Consiglieri, modificò il Regolamento prima che intervenisse la legge sull'elezione diretta del Sindaco con la quale si evitava il mescolamento tra Assessori e Consiglieri.

Adesso, quelle che appaiono all'esterno come "pressioni superficiali" devono trovare ben altro campo d'azione.

La Nippa, di fronte alla città, si gioca molto nell'asse Roma-Giunta; se dovesse uscire non-vincente le responsabilità andranno tutte ad addebitarsi a Michelotti, l'onorevole. Sette giorni per presentare le discolpe saranno sufficienti?

20 ottobre 2023