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Chi ha inventato il termine "cavallo atleta"? Come ha fatto il gergo legislativo a coniare il termine "cavallo atleta"? La risposta è contenuta nel migliaio e passa di pagine che, tra Camera e Senato, fanno parte del fascicolo riguardante la conversione della proposta di legge n. 1603-bis in Legge delega n. 86. Il primo passaggio è stato alla Camera, il secondo al Senato. Nell'aula della Camera durante l'illustrazione del progetto di legge nella seduta del 24 giugno 2019, il relatore Daniele Belotti della Lega definì il cavallo come "animale cavallo" o "animale atleta". Questo "animale cavallo" si trasformò il "cavallo atleta", fondendo così le due precedenti definizioni, nella seduta di approvazione conclusiva del Senato il 6 agosto 2019. A definirlo così fu il senatore Gianfranco Ruga, anche lui della Lega. Vale la pena di riproporre interamente, al riguardo, l'intervento: "Nell'articolo 5 interveniamo a tutelare il lavoro sportivo professionistico e dilettantistico, anche nei confronti delle attività di criminalità legate alle scommesse illegali. Convinti di credere nel mondo sportivo giovanile, femminile e dei disabili, consideriamo per la prima volta la figura degli animali, in particolare del cavallo atleta, con norme e attività che ne riconoscono il valore e la natura sportiva. Come diceva Pierre de Coubertin, cui dobbiamo le moderne Olimpiadi e che tradusse la frase del vescovo Talbot, «L'importante non è vincere ma partecipare». E oggi il Governo è pronto a dire: «L'importante è partecipare per far vincere lo sport». Pertanto, voteremo nettamente sì". 25 settembre 2023 |
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