SUNTO

Sunto non si compra ... si legge gratis - Dal 1976 l'informazione paliesca senza un briciolo di pubblicità

 

   

Il caso Arri ridicolizza ulteriormente l'ufficietto

Non è certo colpa nostra se veniamo invitati, in piatto dorato da 978 carati, ad evidenziare le clamorose, ed anche sciatte, occasioni per mettere in risalto l'assoluta impreparazione organizzativa dell'ufficietto e di del collo.

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un mistero nel mistero. La Nippa, ovviamente, non c'entra sull'argomento proprio nulla; anche se non leggerà mai queste "brevi" note dovrà pur porsi la domanda fondamentale: dove la sta portando questo ufficietto?

La notizia è semplice e riguarda Federico Arri, che ha volontariamente lasciato Siena prima dell'estrazione di agosto. Avendo corso il Palio di Provenzano, Arri aveva l'obbligo di mettersi a disposizione del Comune per agosto apponendo la propria firma nell'apposito registro.

Arri non si è presentato la mattina della tratta ed automaticamente è stato escluso perché, come recita il comma 2 dell'art. 43, "con comminatoria di esclusione dal Palio in corso".

Arri, come abbiamo potuto appurare attraverso le fonti giornalistiche presenti davanti l'Entrone domenica, non si è fatto vedere e non ha firmato l'apposito registro. Vero è che non abbiamo potuto approfondire l'argomento con i deputatini, che hanno l'obbligo di segnalazione nella loro relazione se il co. 2 dell'art. 43 sia stato infranto; quindi se realmente Arri non abbia firmato o firmato non lo sappiamo.

E' vero, però, un'altra situazione: l'atto di sanzione, per il Palio in corso, consta di un'ordinanza a firma del Sindaco. Ed è verissimo che questo atto, il 13 agosto  pur essendo in servizio l'ufficio dei Messi comunali, non è stato affisso all'Albo Pretorio; e non lo è stato neanche il 14 agosto. Prima di scrivere queste note abbiamo nuovamente effettuato la ricerca degli atti affissi per legge all'Albo Pretorio tra il 13 e il 14 agosto; l'ordinanza non c'è e non ci potrà mai essere.

La sciatteria dell'ufficietto è ai massimi dei livelli mai raggiunti in passato, soprattutto per le conseguenze che veniamo ad illustrare di seguito.

I Messi comunali non hanno potuto notificare ad Arri la sua esclusione perché non esiste alcun atto da notificare; questo perché l'ufficietto si è dimenticato di confezionare l'ordinanza e farla firmare al Sindaco per poi passarla ai Messi.

Non è finita qui, ci mancherebbe. La mancata notifica di un atto, che non esiste perché mai confezionato, crea un caso di giustizia paliesca di prim'ordine; non è difficile capire che Arri il 2 luglio 2024 non può partecipare al Palio. Perché?

Perché l'articolo 100, un altro articolo di cui l'ufficietto non conosce l'esistenza, stabilisce che "Quando si tratti di infrazioni per le quali sia già prevista ... la penalità dell'esclusione di Fantini ... [NdR: la penalità è stabilita dal co. dell'art. 43] ... sempre che il provvedimento di sospensione del Fantino sia comunicato prima della rassegna di cui all'art. 58 ultimo comma [NdR: si tratta della segnatura dei fantini]. Se comunicato successivamente la sospensione  avrà effetto per il Palio o i Palii successivi".

E qui cascò l'ufficietto della soubrette sotto la direzione di del collo. Il 13 agosto non è stato emesso alcun atto, per sciatteria organizzativa, nei confronti di Arri; quindi nessuna notifica. Arri era obbligato a mettersi a disposizione del Comune nella tratta del 13 agosto; non avendolo fatto è squalificato. Ma perché lo sia è obbligatorio che Palazzo emetta un'ordinanza prima di luglio 2024 e notificarla allo stesso Arri.

E qui ricascò l'ufficietto, trascinandosi dietro l'intero Palazzo Comunale in una problematica che potrebbe avere anche conseguenze legali. Del collo, leggendo ed approfondendo che Federico Arri aveva deciso di chiudere con il Palio di Siena, si è rilassato e non ha preso in considerazione cosa stabilisce, in modo dettagliato, il Regolamento.

Adesso Palazzo si trova nelle mani di Arri che potrebbe intentare causa civile per la sciatteria dimostrata dall'ufficietto. Che Arri sia squalificato per luglio 2024 è certo in maniera assoluta, ma per esserlo Palazzo deve emettere un atto (ordinanza) con il quale richiamare il comma 2 dell'art. 43. Questo atto può essere impugnato non tanto davanti al TAR, bensì al Tribunale Civile e permettendo ad Arri di chiedere anche i danni in solido perché l'ufficietto non ha ottemperato alle disposizioni regolamentari.

Ripetiamo, non sappiamo se la Nippa riuscirà mai a leggere queste note, ma una profonda riflessione dovrà pur farla.

Dobbiamo ammettere che siamo stati un po' birbotti e non certo per ciò che abbiamo scritto finora. Nelle nostre notiziette del 13 agosto non abbiamo mai fatto accenno alla squalifica di Arri, perché attendevamo la scivolata dell'ufficietto in base al nuovo Regolamento dell'art. 100.

E' opportuno, infatti, annotare che con le modifiche del dicembre 2019 il "titolare" dell'art. 100 è passato dalla figura dell'Assessore Delegato a quella del Sindaco; di conseguenza doveva essere il Sindaco a squalificare Arri per il comma 2 dell'art. 43.

Noi aspettavamo fiduciosi che l'ufficietto commettesse l'errore di far firmare l'ordinanza a Giordano (Assessore Delegato) e non alla Nippa (Sindaco). Redazione tutta pronta ad evidenziare l'errore che poi, nei giorni precedenti la segnatura, sarebbe stato facilmente superato; il divertimento sarebbe stato assicurato.

Non abbiamo contattato Federico Arri; non abbiamo potuto sbirciare tra i deputatini; non potevamo certo grattare la pancia ai Messi comunali, che sono fin troppo seri nel loro lavoro. Abbiamo solo atteso; abbiamo sempre tenuto d'occhio l'Albo Pretorio e più volte consultato con le ricerche. Abbiamo, così, la certezza che, se la Nippa non cambia qualche ingranaggio, l'organizzazione paliesca sprofonderà sempre più in basso.

Il Palio è un gioco serio; Palazzo deve ancora dimostrarlo da annate e annate.

La Redazione non numerosa di Sunto ringrazia; come può non farlo?

Così, semplicemente.

19 agosto 2023