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Lo svilimento delle limitazioni

Parlare di limitazioni, per una Festa di popolo qual'è la nostra Festa, costituisce un vero e proprio deprezzamento della natura stessa dell'unica manifestazione che può presentarsi al mondo come l'unica a vantare la sua secolare presenza di regole certe e ben definite in un gioco che è l'esaltazione di una Festa.

Sono proprio queste regole che, se poste a disagio con l'incertezza della situazione pandemica, propongono soluzioni chiare e senza alcun vincolo.

Parlare di limitazioni nello svolgimento del Palio, e di tutte le occasioni che ne fanno da corollario, porta al concreto svilimento della manifestazione.

Opportuno tracciare linee di delimitazione teorica su cosa si possa fare o csa no; ma ritenere che certe disposizioni vengano scrupolosamente osservate rappresenta un mero concetto inapplicabile in qualsiasi contesto.

La lavagna che segnala la tabella di "chi sì" e di "chi no" è semplicemente utopia allo stato puro; nessuno, nemmeno Palazzo, è in grado di specificare individualmente chi possa accedere alla Piazza, oppure essere presente nella parte nera della lavagna. Nessuno, poiché ognuno alla fine si comporta a livello individuale.

Il concetto di limitazione non è assolutamente applicabile a qualsiasi manifestazione di popolo e Siena presenta il suo "anfiteatro" diverso da qualsiasi altro luogo dove si svolgono manifestazioni di popolo.

Allo stadio, o nei palazzetti, stai seduto ed osservi dalla tua postazione poiché la loro costruzione è fatta in modo che ognuno, da qualsiasi punto, possa seguire tranquillamente lo svolgimento della gara agonistica. In Piazza non è così per intuibili motivi.

Se si pensa che la "scelta" di far correre le Contrade alla tonda, anziché alla lunga, è sostanzialmente dovuta al fatto che il popolo avrebbe potuto assistere interamente allo spettacolo da un unico punto, si può comprendere, con estrema semplicità, che le disposizioni tuttora un vigore, e che probabilmente verranno prolungate al 30 giugno, impongono la presenza del pubblico in posti preassegnati ed a sedere.

Una limitazione basilare di fronte alla quale non esistono eccezioni ela cui osservanza produce lo svilimento completo del Palio, se accolta.

Comunque, al di là di queste note, sarebbe molto opportuno che De Mossi, per primo, e onorandini, per secondi, decidessero non tanto le misure di svilimento, quanto tutto ciò che non può essere accettato dalla cultura secolare del Palio.

Pensiamo al 2023, o, in felice alternativa, ai due Palii straordinario di quest'anno.

3 gennaio 2022