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Una parte di Palazzo ancora non se ne deve essere accorta

Ci sono delle questioni di Palazzo che, decisamente, non riusciamo proprio a comprendere in quanto la professionalità delle strutture amministrative non dovrebbe essere lasciata né alla causalità, né alla cialtroneria specialmente quando si tratta di atti ufficiali.

Capita così che la consigliera comunale legaiola Raito, che con un pacchetto di 35 voti è salita in Palazzo, abbia rassegnato le dimissioni ed è stata surrogata con atto consiliare n. 240 del 21 dicembre.

Fin qui niente da eccepire, né niente di eccezionale. Capita però che il Consiglio comunale sia statoi nuovamente convocato e cos'è capitato? E' capitato che per l'ufficio copia di Palazzo la consigliera Raito sia rimasta sempre al suo posto,e questa volta presente.

Infatti, come si può tranquillamente osservare nel presente frontespizio di una delibera consiliare del 30 dicembre, il nome di Raito c'è e manca quello chi le è subentrato, vale a dire Maria Elena Stabile.

Vanno bene gli errori materiali, i lapsus e così via; ma non sarebbe opportuno ripubblicare tutti gli atti del Conislgio del 30 dicembre?

L'occasione che questa strana cialtroneria di Palazzo ci offre è ghiotta. Mentre Raito è stata eletta coin la bellezza di 35 preferenze, la Stabile, come la collega Nardi, di preferenze ne ha ottenute ben 6 (!!) familiari compresi (?).

Di conseguenza il bacino delle preferenze dei legaioli è calato di ben 29 unità. Questo ci porta ad affermare che l'attuale composizione della maggioranza ha un bacino di preferenze inferiore a quello della minoranza, tenendo nella dovuta considerazione dell'oscillazione della Sabatini che da minoranza è passata subito a maggioranza.

Ciò significa che gli atti del Consiglio, alcuni dei quali di un'assoluta importanza nel futuro della città, sono sostenuti ed approvati da una rappresentanza consiliare le cui preferenze individuali sono infgeriori a quelle che, per legge, costituiscono la minoranza effettiva del Consiglio.

Non è quindi vero che l'attuale gruppo di maggioranza governa la città per volere dei cittadini senesi. Non è nella pratica così.

3 gennaio 2022